La Flora di Tiziano, icona degli Uffizi, ritrae la dea della primavera con colori vibranti e una dolce sensualità, simbolo di matrimoni e purezza.
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Il pittore e architetto Giulio Pippi, detto Giulio Romano (Roma, 1499c.- Mantova, 1546), attivo a Roma e a Mantova, fu allievo e collaboratore di Raffaello Sanzio.
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La Madonna di San Giorgio alla Costa è un'opera di Giotto di Bondone, conservata nel Museo del Duomo dell'Opera di Firenze. Il dipinto venne danneggiato nel 1993 per colpa dell'orribile attentato di via Dei Georgofili, situata vicino al Corridoio Vasariano e alle Gallerie degli Uffizi di Firenze, dove diverse altre opere furono rovinate.
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Buongiorno in arte con la scultura in bronzo che ritrae David, realizzata da Donato di Niccolò di Betto Bardi, Donatello (Firenze, 1386 – 1466) nel 1440 circa. L’eroe biblico, che appare in una posa naturalistica e sinuosa, rappresenta il trionfo della ragione sull’irrazionalità
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Rispetto alle sculture coeve, questa "Santa Maria Maddalena penitente" (1453-1455) di Donatello, Donato di Niccolò di Betto Bardi (Firenze, 1386 - 1466) si allontana dall'iconografia tradizionale,
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Il tema di oggi riguarda la storia di un disegno piuttosto macabro di Leonardo Da Vinci (1452-1519). Inizio a parlarne accennando in breve la Congiura dei Pazzi che si concluse il 26 aprile 1478
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Questo meraviglioso affresco dedicato a San Girolamo nello studio (1480) è di Domenico Ghirlandaio (1448-49/1494), conservato nella chiesa di Ognissanti di Firenze.
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Oggi vi saluto con quest’opera in bronzo di Donato di Niccolò di Betto, Donatello (Firenze, 1386 circa – 1466) intitolata Calvario (1455-1465 circa).
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Quando non esisteva la cinematografia c'erano le opere di Sandro Botticelli, che ritrasse a rallentatore la scena di un film. L'artista nella sua "Primavera" ci racconta una splendida favola mitologica, dove figure leggiadre, raffinate ed eleganti si atteggiano nelle loro movenze aggraziate, indossando preziosi abiti arricchiti da veli trasparenti.
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Questo piccolo dipinto raffigura Cristo portacroce ed è un’opera di Francesco de' Rossi, detto Salviati (Firenze, 1510 – Roma, 1563), che fu un esponente del Manierismo.