“Isuperbi, una donna fra amori e vendette“. Casa Editrice Minerva.
A cura di Manuela Moschin
Oggi abbiamo l’onore di ospitare su Librarte.eu lo scrittore Corrado Occhipinti Confalonieri, che ringrazio di cuore per aver accettato il mio invito.
Corrado Occhipinti Confalonieri è un appassionato e profondo conoscitore della storia e dell’arte medievale, temi che esplora e condivide con grande entusiasmo attraverso i post che pubblica sui social, offrendo uno sguardo vivido e documentato sul passato. Autore di opere di narrativa storica, Corrado porta avanti una scrittura che sa intrecciare storia, arte e spiritualità, restituendo al lettore un’esperienza culturale immersiva.
Oggi ci parlerà di I superbi. Una donna fra amori e vendette (Casa Editrice Minerva), un romanzo che ci trasporta in una tumultuosa epoca di intrighi e rivalità, narrando le vicende di una donna tenace e appassionata nel cuore del Cinquecento. Attraverso questa intervista, avremo il piacere di scoprire la genesi di questa storia, i suoi protagonisti e l’affascinante contesto storico che la anima.
Intervista a Corrado Occhipinti Confalonieri
Ciao Corrado, attraverso questa intervista, abbiamo l’opportunità di conoscere meglio la tua opera e il tuo percorso. Raccontaci com’è nata l’idea di scrivere I superbi. Una donna fra amori e vendette.
Il tuo romanzo I superbi – Una donna fra amori e vendette è ambientato in un’epoca di intrighi e potere. Come hai scelto il contesto storico del 1545 e quale valore ha avuto per te raccontare questa storia?
Il romanzo inizia nel 1545, quando diventa primo duca di Parma e Piacenza Pier Luigi Farnese, figlio di papa Paolo III. La creazione di questo nuovo Stato, suscita scalpore e malcontento in tutta Europa perché il duca è un tiranno che si inimica subito anche la nobiltà locale, nonostante i consigli alla prudenza dell’anziano pontefice. Sostenuti dall’imperatore Carlo V, gli aristocratici piacentini organizzano un complotto contro Pier Luigi per destituirlo. Anche Gianluigi Confalonieri, un mio avo, viene chiamato a partecipare alla congiura: sua moglie Elisabetta è contraria e cerca invece di portare avanti una convivenza pacifica. Scopo del mio romanzo è quello di raccontare la vicenda dalla prospettiva di Elisabetta.
Nei tuoi romanzi storici, sembri voler esplorare un “ventaglio culturale” che spazia tra storia, arte, letteratura e spiritualità. Cosa ti spinge a integrare così tanti aspetti culturali nei tuoi scritti?
Trovo che sia importante questo ventaglio culturale per dare veridicità alla storia. I miei personaggi sono prima di tutto delle persone realmente vissute con passioni, interessi culturali e devozionali, elementi tipici della loro epoca.
Elisabetta, moglie del conte Gianluigi Confalonieri, è una figura centrale. Quali caratteristiche di Elisabetta pensi possano risuonare particolarmente nei lettori moderni?
In ogni cosa che fa, Elisabetta è spinta dal suo amore di moglie, di madre, di amica e di nonna. Sono sentimenti eterni che ancora oggi possono far pensare a chi legge la storia: “Io cosa avrei fatto al suo posto?”, per questo sono ancora attuali.
Hai scelto di includere nel romanzo dei disegni esemplificativi. Qual è il ruolo di queste illustrazioni per il lettore?
Le illustrazioni di Roberto Ragione sono importanti per far vedere i luoghi dove si svolge la vicenda come i castelli e i palazzi, per far entrare il lettore anche visivamente nella storia, ma non solo: anche gli stemmi dei superbi è come se dessero un’identità diversa ai vari personaggi.
Per concludere, quale messaggio speri che i lettori possano trarre dal tuo romanzo?
In ogni epoca storica, anche la nostra, ci sono dei tiranni, ma spesso si commette l’errore di combatterli sul loro stesso piano, senza nessun risultato concreto, senza estirpare il problema alla radice. Solo con la forza dell’amore, dell’altruismo, della compassione possiamo sperare in un mondo migliore.