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Da uno sfondo scuro appare maestoso il filosofo Aristotele, mentre posa la mano su un busto antico ritraente Omero. Sulla catena d’oro indossata dal maestro si riconosce un medaglione con la figura di Alessandro Magno, che fu suo allievo. Il condottiero conobbe l’opera di Omero grazie ad Aristotele che lo citò nella sua Poetica. Tre personaggi storici dunque, le cui simbologie sono probabilmente legate al desiderio di Rembrandt Harmenszoon van Rijn (Leida, 1606 – Amesterdam, 1669) di illustrare le attitudini dell’essere umano, ossia la disciplina di Aristotele, il più grande filosofo, l’ingegno di Omero, il più grande poeta e l’azione di Alessandro, il più grande condottiero dell’antichità. L’opera intitolata “Aristotele contempla il busto di Omero” è firmata e datata REMBRANDT F. 1653 ed è conservata al Metropolitan Museum of Art di New York. Sono straordinari i riflessi lucidi e dorati della veste del filosofo, che Rembrandt otteneva applicando effetti particolari con velature e sfumature. Fu il nobile italiano Antonio Ruffo di Calabria che commissionò a Rembrandt la figura di un filosofo. In seguito il dipinto fece parte di un ciclo pittorico che incluse anche un ritratto di Alessandro Magno e un altro di Omero che consegnò al nobile tra il 1661 e il 1664.