A cura di Manuela Moschin
Nelle Wunderkammer, camere delle meraviglie, venivano collezionati oggetti strani e curiosi. Fu un fenomeno che si sviluppò dal Cinquecento, quando i primi umanisti rinascimentali collezionavano nei loro studioli raccolte d’arte e oggetti rari. Le Wunderkammer più famose sono quelle di Rodolfo II di Asburgo di Praga, curata dall’artista di corte Giuseppe Arcimboldo, delle corti italiane, come quelle dei Gonzaga a Mantova e dei Medici a Firenze. Gli oggetti venivano denominati mirabilia (meraviglie) e suddivisi a sua volta in naturalia se erano di origine naturale oppure artificialia se venivano prodotti dall’uomo. Le naturalia comprendevano animali esotici, conchiglie, serpenti, minerali e zanne di elefante. Tra gli artificialia c’erano strumenti scientifici, mappamondi, strumenti musicali, vasi, sculture e dipinti. Dal Seicento al Settecento diverse collezioni iniziarono a far parte dei musei pubblici.
L’immagine riproduce il Ritratto del museo di Ferrante Imperato. Illustrazione da Ferrante Imperato, Historia Naturale, 1599.
Sono Manuela Moschin, scrittrice, nata a Venezia-Mestre e attualmente vivo e lavoro in provincia di Venezia. Ho conseguito la laurea in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, indirizzo Storia dell’Arte. La mia opera prima è “ātman”. Nel mese di maggio 2022 alcuni miei scritti sono stati selezionati per “Risveglio”, un’antologia a cura di Storie di Libri, mentre nel settembre dello stesso anno ho pubblicato il saggio “Le Metamorfosi di Ovidio nell’arte”, Espera Edizioni. Nel mese di marzo 2023 ho pubblicato assieme a mia madre Mirella Alberti, deceduta, la raccolta di poesie “Un giglio bianco al 4910” a cura di Storie di Libri. Collaboro in linea diretta con storiedilibri.com e diverse testate online. Dalla mia passione per le materie umanistiche nasce il blog librarte.eu, contenitore di articoli di storia dell’arte e recensioni di libri.