El Greco La Fuga in Egitto 1570 olio su tavola cm 15,90 x 21,60 x 0,00 Museo Nacional del Prado Madrid. © Photographic Archive. Museo Nacional del Prado. Madrid
Mostre

L’ORO DIPINTO al Palazzo Ducale

Mostra: El Greco e la pittura tra Creta e Venezia

Pittore cretese-veneziano, San Giorgio e il drago, prima metà del sec. XV tempera e oro su tavola, cm 98 x 74 Venezia, Collezione Ligabue
Pittore cretese-veneziano, San Giorgio e il drago, prima metà del sec. XV tempera e oro su tavola, cm 98 x 74 Venezia, Collezione Ligabue. Mostra L’ORO DIPINTO al Palazzo Ducale

L’oro dipinto, che fa risplendere di luce spirituale le icone, è il protagonista della mostra a Palazzo Ducale curata dalla Direttrice Scientifica di Fondazione Musei Civici Chiara Squarcina, dal responsabile del Museo Correr Andrea Bellieni e dal Direttore Generale Museo Bizantino e Cristiano di Atene Katerina Dellaporta; esso fa da sfondo ad una lunga storia di intense relazioni pittoriche tra due isole.

Un nuovo approfondimento scientifico sulle “vie veneziane” della civiltà: una scuola pittorica, quella veneto-cretese, a metà, per più di quattro secoli, tra Oriente bizantino e Occidente latino. Un mondo di immagini da scoprire insieme ai loro originali artefici: tra questi anche Dominikos Theotokopoulos, divenuto poi El Greco.

Un filo dorato lega le vicende storiche, artistiche, gli equilibri diplomatici e la devozione nel Mediterraneo lungo la rotta tra Venezia e Creta, la Candia dal XIII secolo, perla dello Stato da Mar della Serenissima.

Venezia, Palazzo Ducale – Appartamento del Doge
30 aprile – 29 settembre 2025
a cura di Chiara Squarcina, Katerina Dellaporta, Andrea Bellieni

Caduta di Costantinopoli

Dopo la Caduta di Costantinopoli (1453) Candia diventa il più importante polo artistico per l’antica tradizione bizantina, alla quale si richiamano fedelmente oltre cento botteghe di “madoneri”, soprattutto autori di immagini devozionali popolari. Parallelamente Venezia – come una nuova Bisanzio – vede l’arrivo di un numero sempre maggiore di opere e di artisti dall’isola dell’Egeo: “pittori iconografi” in viaggio o immigrati tra Creta, le isole dello Ionio e la capitale. Il risultato fu l’incontro e l’originale sintesi tra la nativa impronta aulica bizantina – già una delle anime essenziali della stessa tradizione veneziana – e il linguaggio figurativo occidentale, prima tardogotico, poi rinascimentale, umano-centrico, naturalistico e vivace. 

Una relazione fortunata si intreccia senza mai esaurirsi, dall’aureo rinascimento veneto fra Quattro e Cinquecento, fino alle soglie dell’Ottocento, con momenti di sempre originale simbiosi. L’esposizione vuole rappresentare una occasione, preziosa e finora rara in Italia, di rilettura e approfondimento su un fenomeno culturale che fu rilevantissimo e ancora poco indagato.

La mostra L’Oro Dipinto

Le sette sezioni della mostra scandiscono e illustrano cronologicamente tale singolare percorso pittorico: dalle origini nel secolo XV, coi primi maestri che progressivamente guardano all’occidente gotico – tra questi Angelos, Akotantos e Andreas Ritzos – per passare col maturo Quattrocento a significative vicinanze coi modelli del grande rinascimento veneziano – in primis quelli dei Bellini e dei Vivarini – in pittori come Ioannis Permeniatis. 

L’evoluzione prosegue nel Cinquecento con felici ibridazioni fra tradizione bizantina e libere ispirazioni occidentali, mediate soprattutto dalle immagini a stampa, con prolifici e rinomati maestri come Georgios Klontzas e Michael Damaskinos; quest’ultimo importante per il lungo periodo di attività trascorso a Venezia tra gli anni ’70 e ’80 del Cinquecento.

Dominikos Theotokopoulos, El Greco

Al centro dell’avvincente racconto di storia e di pittura si colloca il più celebre e stravagante rappresentante della ”scuola”: Dominikos Theotokopoulos, El Greco (1541-1614). Nella natia Creta muove i primi passi nell’educazione alla tradizione postbizantina per giungere a Venezia, il viaggio imprescindibile per gli autori dell’epoca, intorno al 1567. L’incontro qui è con e con l’arte sorprendente del maturo Tiziano, di Bassano, di Tintoretto.

Una tappa cruciale, prima del passaggio per Roma e poi in Spagna, dove si impone come il geniale El Greco. A testimonianza di questi emblematici passaggi, la mostra ospita la Fuga in Egitto (1570 circa), eccezionale prestito dal Museo del Prado di Madrid, a confronto ad opere della maturità fino al periodo spagnolo con il San Pietro (1600-1607) dalla National Gallery – Alexandros Soutsos Museum di Atene.

Inevitabile l’affondo sul periodo delle Guerre di Morea:

la città di Candia – attuale Heraklion – assediata dagli ottomani e strenuamente difesa dai veneziani cade nel 1669 con la resa trattata dal capitano generale Francesco Morosini. L’attività dei pittori iconografi e delle loro botteghe si dovette forzatamente trasferire nelle altre isole venete, come Corfù e Zante; è qui che riprendono a lavorare e inviare opere Theodoros Poulakis, Elias Moskos, Lambardos, Prete Victor e altri. Alcuni scelsero di trasferirsi nella stessa Venezia, come Emmanuel Tzanes.

Fedele alla vocazione inclusiva della Serenissima, una vivace comunità greca aveva potuto formarsi e prosperare, fino a oggi, perfettamente integrata all’interno del tessuto economico e civile della città, portatrice feconda della propria spiccata identità culturale e religiosa, con polo essenziale nella sua Scuola e adiacente Chiesa di San Giorgio dei Greci. Una radice ellenica che, in tal modo e in virtù di quegli antichi legami, è veramente una componente effettiva e riconoscibile dell’animus più vero di Venezia. Questo lo squarcio aperto significativamente dalla settima e ultima sezione della mostra

Completa l’esposizione un focus dedicato all’icona, indagata nei suoi aspetti materiali e tecnico-esecutivi: un essenziale contributo conoscitivo per il visitatore realizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – CHNet Cultural Heritage Network.

L’oro dipinto. El Greco e la pittura tra Creta e Venezia

Rappresenta l’impegno di cooperazione internazionale tra Fondazione MUVE, Repubblica di Grecia e altri importanti Musei e collezioni – anche private – di Grecia, Italia ed Europa. Essenziale è stato l’apporto del Ministero della Cultura della Repubblica di Grecia, assieme ad istituti come il Museo Bizantino e Cristiano di Atene, maggiore prestatore di opere, la National Gallery di Atene e l’Istituto Ellenico di studi Bizantini e Postbizantini di Venezia. Speciale contributo è giunto dalla Città di Heraklion e dall’Arcidiocesi di Creta.

  • Georgios Klontzas, Rappresentazione dell’inno In Te Gioisce fine sec. XVI tempera all’uovo e oro su tavola cm 71,5 x 47 Istituto Ellenico di Venezia
  • El Greco La Fuga in Egitto 1570 olio su tavola cm 15,90 x 21,60 x 0,00 Museo Nacional del Prado Madrid. © Photographic Archive. Museo Nacional del Prado. Madrid
  • Emmanuel Tzanes Cristo benedicente XVII sec. olio e tempera su tavola cm 45,00 x 55,00 x 0,00 Museo Correr, Venezia
  • Michele Damaskinòs Adorazione dei Magi seconda metà del XVI sec tempera e oro su tavola cm 70 x 54,5 cm Museo Correr, Venezia
  • Michele Damaskinòs Le nozze di Cana (da J. Tintoretto) 1570 ca. olio su tela e tavola cm 79,5 x 115,5 Museo Correr, Venezia


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