Opera curata e garantita da Storie di Libri.
A cura di Manuela Moschin
Mi potete seguire anche nella Pagina Facebook LibrArte.eu https://www.facebook.com/librarte.blog e nel gruppo Facebook Storie di Libri https://www.facebook.com/groups/storiedilibriCOM/
Scrutari, il libro di poesie di Raffaella Scorrano, opera curata e garantita da Storie di Libri, è qualcosa di veramente unico e inconsueto, che invita a riflettere. I suoi pensieri sono concreti, sagaci e liberi, che lasciano spazio a meditazioni abissali, direi illuminanti. Ragione per cui, si intuisce in questa silloge un certo non so che di innovativo.
Non solo poesie, dunque.
«Cosa sarà del Logos tradito, di quello slancio soffocato e inibito?» si interroga la scrittrice, la quale mette in pratica una serie di ragionamenti convertendosi in un’osservatrice rigorosa, i cui versi stimolano il lettore, che viene trascinato in una sorta di dialogo socratico. In un mondo ferito, sempre più sommerso da assurde contraddizioni e soggetto a profonde sofferenze, la poetessa riflette sulle ingiustizie, cercando in tutto ciò un barlume di speranza: «Chissà se mai arriverà il tempo dell’equanimità, di quella giustizia forte e solerte che senza remore pone rivalsa».
Lei gioca a carte scoperte per indagare e comprendere le cause del comportamento immorale di certuni individui. E lo fa con discrezione, evitando l’accusa diretta dell’altro. A lei piace scrutare per l’appunto, scrutare per capire e conoscere. Il suo poetare si scioglie in un linguaggio ricercato e sopraffino, con asserzioni degne dei più grandi filosofi. Complimenti Raffaella, ho letto il tuo libro con immenso trasporto. Ti ringrazio per avermi coinvolta in questo piacevole e interessante viaggio letterario.
Prefazione
Scrutari è un termine latino e significa “ricercare rovistando”, dunque “esaminare a fondo col pensiero”, indagando la causa e l’origine.
Le domande appartengono alla dimensione esistenziale dell’uomo e la loro importanza deriva dal porsi l’interrogativo di quale sia il proprio ruolo nel mondo, perché dall’esser-ci si eleva la meraviglia di cui lo spirito e il pensiero si avvalgono per esprimersi a livello emozionale e vitale.
Rifletto, dunque, su cosa sia davvero la poesia e rispondo così: essa versifica i concetti in base a questioni stilistiche ed estetico-linguistiche, mettendoli in rapporto all’oscillazione incerta fra essere e non essere, realtà e sogno, illusione e disincanto, su cui vengono espresse le più svariate analisi filosofiche. Ergo, la poesia pone alla sua stessa attenzione, e a quella dei lettori, tematiche di portata sostanziale. (Raffaella Scorrano)