A cura di Manuela Moschin
Mi potete seguire anche nella Pagina Facebook LibrArte.eu https://www.facebook.com/librarte.bloge nel gruppo Facebook Storie di Libri https://www.facebook.com/groups/storiedilibriCOM/
«Luca Signorelli, pittore eccellente del quale secondo l’ordine de’ tempi devemo ora parlarne, fu ne’ suoi tempi tenuto in Italia tanto famoso e l’opere sue in tanto pregio, quanto nessun’altro in qualsivoglia tempo sia stato già mai […]» (Vasari, Vite).
Si espresse così Giorgio Vasari nei confronti del pittore Luca Signorelli, pseudonimo di Luca D’Egidio di Ventura (Cortona, 1441-1445 ca./1523), l’artista che nel 1512 dipinse “La Comunione degli Apostoli”, un dipinto ambientato in uno spazio architettonico classicheggiante per il quale l’artista si ispirò ai modelli di Perugino e di Raffaello. L’opera presenta, inoltre, un’iconografia fiamminga, probabile allusione alla Pala del Corpus Domini (Fig.2) di Giusto di Gand. Al vertice della composizione piramidale, Signorelli enfatizzò la figura di Cristo che sorregge un piatto con le ostie per offrirle ai discepoli, disposti in due gruppi di sei. In primo piano si riconosce Giuda, mentre si volta per inserire le monete nella bisaccia. L’impostazione dinamica delle figure, che sembrano quasi vive, è alquanto teatrale. I panneggi dai colori sgargianti e il pavimento di tarsie marmoree, il tutto concorre a rendere la scena uno spettacolo cinematografico. L’opera è conservata nel Museo Diocesano di Cortona.