Recensione “L’isola che c’è” di I.R. Francesconi
A cura di Manuela Moschin
Sinossi. Alia è una giovane donna fuori dagli schemi. Ha paura del mondo, delle persone, degli incontri del futuro. Trapiantata assieme alla rumorosa famiglia in un nuovo Stato, ha perso la spontaneità dei gesti e la fiducia nel domani. Poi c’è Don affascinante altruista, colto,paziente e misterioso… Un incontro cambierà le loro vite per sempre…
Recensione
“Sono vergine. Ho ventitré anni e sono vergine”.È cosi che inizia questo libro alquanto toccante, che racconta la storia di Alia una ragazza inconsueta o per meglio dire riflessiva. Lei non si lascia andare. Qualche delusione amorosa e la mancanza del padre sono le probabili cause di una certa diffidenza nei confronti del sesso maschile. Alia ha paura. Ha il timore di soffrire e di essere abbandonata:“Se un padre ti abbandona, quale uomo può amarti incondizionatamente? È da sprovveduti credere nelle favole”.Antepone la compagnia di un libro di filosofia a una serata tra amici. Ma tutto ciò avrà una svolta. Un incontro casuale le cambierà per sempre la vita. Un sogno a occhi aperti incredibilmente vero. Alia ora sprizza di gioia. Questa volta si lascerà andare intraprendendo il viaggio della vita dove nulla avviene per caso. Ma… uno strano presentimento aleggia nell’aria. La ragazza l’avverte ma senza dargli la dovuta importanza: «Scendo i gradini lentamente. Ho una strana sensazione, come se fosse tutto sbagliato. Come se esporsi fosse più pericoloso di quanto avessi mai pensato. Lui potrebbe piacermi davvero…»Si tratta di un libro che ho apprezzato molto e onestamente mi è talmente piaciuto che la tentazione di raccontarvi la trama è tanta. Il romanzo è scorrevole e il linguaggio usato nel racconto palesa una particolare dimestichezza e competenza narrativa. La scrittrice è abile nel far crescere l’interesse, coinvolgendo il lettore che si trova piacevolmente catturato dal libro. I personaggi sono descritti con minuzia, ponendo una particolare attenzione alla loro personalità. Il romanzo è narrato in prima persona attraverso un susseguirsi di riflessioni, battute ironiche e analisi introspettive. Ho terminato il libro con un senso di tenerezza e una grande commozione.
Sono Manuela Moschin, scrittrice, nata a Venezia-Mestre e attualmente vivo e lavoro in provincia di Venezia. Ho conseguito la laurea in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, indirizzo Storia dell’Arte. La mia opera prima è “ātman”. Nel mese di maggio 2022 alcuni miei scritti sono stati selezionati per “Risveglio”, un’antologia a cura di Storie di Libri, mentre nel settembre dello stesso anno ho pubblicato il saggio “Le Metamorfosi di Ovidio nell’arte”, Espera Edizioni. Nel mese di marzo 2023 ho pubblicato assieme a mia madre Mirella Alberti, deceduta, la raccolta di poesie “Un giglio bianco al 4910” a cura di Storie di Libri. Collaboro in linea diretta con storiedilibri.com e diverse testate online. Dalla mia passione per le materie umanistiche nasce il blog librarte.eu, contenitore di articoli di storia dell’arte e recensioni di libri.